Che cosa è il Reiki?
Possiamo definire il Reiki, come una antica disciplina di origine orientale, avente come obietivo l'armonizzazione del corpo, del cuore e della mente con la realtà universale. Volendo comunque essere più precisi al fine di ilustrare e spiegare il concetto "Reiki" se da un lato con il termine Reiki ci si riferisce all'energia vitale universale (Rei: Sorgente-Assoluto-Dio; Ki: Energia Vitale), d'altro lato questo termine indica altresi la pratica e l'esperienza della trasmissione dell'Energia universale che permea tutto il creado.
I mutamenti, o meglio,i benefici arrecati dall'energia attraverso la pratica Reiki avvengono non soltanto nel corpo fisico, ma su tutti i livelli (emozionale, mentale, spirituale) di cui è composto l'essere umano secondo la cosiddetta prospettiva Olistica..
Non si deve d'altronde dimenticare che Reiki è una tecnica sorta in un contesto buddhista. Questo aspetto non può essere dimenticato, perché la prospettiva buddhista, quantomeno nella sua essenza (perseguimento di uno stato di illuminazione dell'essere, slegato da ogni possibilità di provare dolore), ne permea tutto l'originario insegnamento e ne fornisce il senso.
Benessere fisico, emozionale, mentale.
l’azione del Reiki non si limita al piano fisico, ma pervade tutte le sfere di cui l'essere è composto, ovvero corpo fisico, corpo eterico, emozioni, mente, e spirito.
Anche in ambito scientifico, recenti ricerche si stanno muovendo nella direzione già indicata da antichissime teorie, secondo le quali una malattia o un indebolimento organico sono pur sempre solo l’espressione fisica di un ordine basilare che non funziona più correttamente. Il corpo, la mente e lo spirito sono un'unica entità, che l'uomo contemporaneo vive considerandoli aspetti separati o - ancor peggio - delle parti in conflitto tra loro. Un sintomo non è altro che una nostra estromissione da questa unità intima, una mancanza di armonia, un "temporale" nei nostri campi energetici che si comunica da strato a strato e trova una somatizzazione nel corpo.
Reiki, agendo contemporaneamente sul corpo, sulla mente e sullo spirito, è da considerarsi a tutti gli effetti un metodo olistico (cioè, che lavora sulla totalità dell'essere) e ci aiuta a ristabilire l'equilibrio originario che è venuto meno. In questo modo Reiki non lavora solamente sul corpo e sul sintomo, ma anche sulle emozioni e sulla mente, e - cosa più importante - ci permette di riprendere contatto e coscienza della nostra parte spirituale. La guarigione del corpo, in realtà, non è altro che un effetto collaterale della nostra Guarigione Spirituale. Questo, del resto, è stato l'insegnamento del Cristo, del Buddha e di tutti i grandi Maestri passati sulla Terra.
Quanto al piano fisico (fermo restando quanto precisato sopra), si sono rilevati risultati apprezzabili per un buon numero di disturbi. Quelli di carattere acuto ne ricevono i migliori benefici (ad es.: ustioni, punture d'insetto, traumi), ma anche quelli che si sono cronicizzati ricevono un aiuto non indifferente, quantomeno nell'attenuazione del dolore, nella progressiva riduzione delle infiammazioni, nella rinforzata capacità dell'organismo di mantenersi comunque vitale, e spesso anche nella lenta remissione della malattia.
In ogni caso, un trattamento Reiki (o una serie di trattamenti, consigliata per diverse problematiche), come già osservato, apporta considerevoli benefici alla totalità della persona, ristabilendo l'equilibrio su tutti i livelli dell'essere umano (potremmo semplicemente ricordare il lato emozionale, mentale e fisico) e donando - comunque ed in ogni caso - un maggiore benessere, un senso di ritrovata stabilità interiore ed un maggiore senso di sicurezza nell'affrontare le prove della vita.
Per molte persone, pur rappresentando un valido ausilio per la durata di tutta la vita, la sola pratica Reiki non è sufficiente per il ritrovamento di un benessere completo e dovrebbe essere affiancata da un lavoro di autointrospezione svolto con altre modalità.
Se, infatti, si concorda che ogni disagio psicofisico è la risultante di conflitti, carenze od eccessi verificatisi nei livelli sottili della persona (astrale-emozionale e mentale), potrebbe esservi la necessità di andare ad intervenire direttamente su determinati nodi e conflitti non risolti (in gergo: "blocchi") laddove la loro intensità e l'ormai lungo tempo della loro presenza li abbia cronicizzati e fatti diventare parte della persona, la quale molto spesso non si accorge neppure della loro presenza, tutta a livello incoscio.
Può, in tali casi, essere di aiuto la psicoanalisi, oppure una serie di sedute con l'ipnosi regressiva, o ancora un qualsiasi serio percorso (anche non riconosciuto dalla scienza medica ufficiale) di introspezione attraverso cui guardarsi dentro.
Sia in chi dà reiki che in chi lo riceve, questa energia scorre attraverso quei canali (fisicamente non visibili) denominati meridiani e studiati dettagliatamente nella pratica dell'agopuntura.
Nell'anno 1985, il ricercatore francese Pierre de Vernejoul, per primo, dimostrò l’esistenza dei Meridiani.
Lo stesso iniettò, in alcuni soggetti, isotopi radioattivi nei punti di agopuntura e ne studiò gli spostamenti mediante una apposita camera a raggi gamma. A seguito dell'iniezione, in 4 - 6 minuti gli isotopi percorsero circa 30 centimetri disegnando tracciati che ripercorrono quelli di cui alle mappe dei Meridiani usate in agopuntura.
I metodi USUI e KOMYO
1) il "REIKI USUI" (detto semplicemente, spesso, "il Reiki"), ovvero la tecnica che da Mikao Usui è stata tramandata a Chujiro Hayashi e da questo alla Sig.ra Hawayo Takata, subendo ad ogni passaggio alcune modifiche. Il sistema si è diffuso in Occidente (passando attraverso ulteriori adattamenti) ed oggi presenta aspetti che lo legano ad altri sistemi olistici di guarigione e consapevolezza, ricomprendendo (per quanto riguarda l'anatomia energetica) la teoria dei chakras ed altre tecniche di trattamento (spesso introdotte o modificate a discrezione di ogni insegnante), originariamente non previste;
2) il "KOMYO REIKI". E' il sistema che discende dall'altro ramo di insegnamento del Reiki: quello conservatosi in Giappone. E' diffuso oggi dal Rev. Inamoto, monaco buddhista giapponese.
Grazie agli insegnamenti ricevuti dalla signora Yamaguchi (allieva di Hayashi) ed ai costanti contatti con la Usui Reiki Ryoho Gakkai (la scuola fondata dal Maestro Usui), il Rev. Hyakuten Inamoto ha preso a divulgare in tutto il mondo la disciplina Reiki della tradizione giapponese.
Come si svolge una seduta Reiki?
L’operatore Reiki avvicina o appoggia le mani sul corpo del soggetto interessato, in modo che l'energia vitale universale possa fluire naturalmente nelle aree del corpo che più ne hanno bisogno. Per ricevere un trattamento Reiki non è necessario spogliarsi, vengono toccati delicatamente diversi punti del corpo, dalla testa alle gambe, focalizzandosi sui centri energetici del paziente stesso (chakra), e sui siti di dolore o disagio. A differenza di altri metodi, il Reiki non comporta l'utilizzo di pressione, massaggio, sfregamento o strumentazione. Il Reiki può essere praticato anche come auto-trattamento (self-help). È indicato soprattutto nelle professioni di aiuto, per chi lavora nei servizi sociosanitari, ed è utilissimo anche per prevenire fenomeni di burnout, mancanza di motivazione e stress da lavoro del personale infermieristico.
L'energia Reiki viene spesso confusa con la pranoterapia, ma c'è una netta distinzione da fare: la Pranoterapia si basa sul concetto che il corpo umano sia un campo energetico attraverso il quale scorre il prana o energia vitale allo scopo di eliminare i blocchi e far ricircolare l’energia vitale, per fare questo l'operatore cede la propria energia in eccesso.
Il Reikista, pur basandosi sullo stesso principio e sull’imposizione delle mani, non cede la propria energia, ma è un semplice canalizzatore dell'energia universale. Il Reiki, non è da considerarsi una cura, né tanto meno un farmaco; si diventa operatori in seguito a dei corsi teoricopratici, durante i quali oltre a conoscere i flussi energetici, il loro percorso e interdipendenza con gli organi e sistemi del corpo umano, ci si sottopone ad un profondo lavoro di consapevolezza che richiede un intenso stimolo all’evoluzione personale. Gli operatori sono semplici esseri umani con i loro problemi, le loro difficoltà che hanno scelto di occupare una parte del loro tempo nel dare sollievo, ad un altro essere umano. Alcune persone scelgono di diventare operatori Reiki perché avendo già attraversato il calvario della malattia, e riscontrato su di sé ottimi benefici dai trattamenti energetici, sentono una spinta interiore, un vero e proprio desiderio, di sollevare il prossimo per quanto possibile, dalla sofferenza. Tutti ricevono beneficio dai trattamenti Reiki, anche gli scettici, inoltre nessuno viene plagiato o sottoposto a strani riti o torture mentali. Il Reiki, come principio universale, non
infonde false speranze né professa religione alcuna, ma ne rispetta, di ognuna, l’essenza basata sull’Amore e sulla Fratellanza.
Cosa dice la fisica quantistica?
Secondo Albert Einstein, "tutta la materia del'Universo non è altro che energia solidificata, con una frequenza vibrazionale minore rispetto alla costante velocità della luce al quadrato". Quindi l'energia e la materia si differenziano solamente per la loro frequenza vibratoria. Il corpo umano, nel suo aspetto materiale, non è altro che un agglomerato di frequenze vibrazionali, che interagiscono tra loro, attraverso delle reazioni biochimiche, attraverso l’interscambio di informazioni tra energie con frequenze diverse.
Ogni massa fisica si distingue dalle altre per la struttura della sua frequenza energetica. Ad esempio avremo il Fegato con una sua frequenza vibrazionale, che raccoglie cellule di uguale frequenza, determinando la forma della sua stessa massa.
Lo stesso discorso vale per tutte le parti del nostro corpo quali: Ossa, Muscoli, Organi, Visceri, Fluidi. L’operatore Reiki seguendo il principio dell'influenza vibrazionale, riesce a riportare le frequenze del ricevente allo stato di benessere originario. Nel caso specifico del Reiki una delle principali leggi della Fisica Quantistica enuncia che: "una frequenza energetica maggiore, che entra in contatto con una frequenza energetica minore, influenza la condizione vibrazionale dell'energia più piccola".
Il Reiki negli ospedali:
Il Reiki affianca la terapia convenzionale in numerosi centri ospedalieri di tutto il mondo.
In USA:
• Tucson Medical Center (TMC) – Arizona. Dal 1995 si eseguono trattamenti Reiki ai pazienti nei loro letti, per opera di volontari. Il Reiki si è diffuso prima in Oncologia e poi gradualmente anche negli altri reparti.
• Portsmouth Regional Hospital – New Hampshire. Reiki offerto sistematicamente come servizio per i pazienti del reparto di Chirurgia dell’ospedale, da parte di 20 membri formati al Reiki. Più di 400 pazienti hanno ricevuto trattamenti pre o post operazione dal 1997 ad oggi.
• California Pacific Medical Center – North California. È uno dei più grandi ospedali della California. Al suo interno usa molte medicine complementari, tra cui Reiki.
In Svizzera:
• alcune assicurazioni e casse mutualistiche rimborsano i trattamenti di Reiki. Da citare Group Mutuel, Intras, Swica, La Caisse Vaudoise, Supra.
In Italia:
• il Reiki viene effettuato ai pazienti secondo tariffario del S.S.N. al Centro di Medicina Psicosomatica dell’Ospedale S. Carlo Borromeo di Milano, all’Ospedale Versilia dell’Azienda Sanitaria della Regione Toscana ed al Policlinico di Roma. Vi è da segnalare inoltre la significativa esperienza del C.O.E.S. (Centro Oncologico Ematologico Subalpino) dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni Battista di Torino Ospedale Molinette.